Tasse autoveicoli: quali sono

Tasse autoveicoli: quali sono

 

Il possesso e l'utilizzo di un'automobile comporta ogni anno una serie di spese da affrontare per l'utente, sotto forma di diverse tasse autoveicoli. Oltre ai costi ordinari per la manutenzione e il carburante, l'automobilista è costretto a sostenere una serie di spese sotto forma di imposte previste per legge, quali la tassa di circolazione auto o la tassa possesso auto. In questa guida dedicata vogliamo spiegare più dettagliatamente quali tasse autoveicoli bisogna sostenere, l'entità dei costi e chi ne beneficia. Per tutte le pratiche legate al possesso di una vettura potete rivolgervi all'agenzia Massa, che offre numerosi servizi e consulenza agli utenti interessati.  

Le tasse autoveicoli in dettaglio

Innanzitutto quandi parliamo genericamente di tassa automobilistica ci riferiamo in prima istanza al cosiddetto bollo auto, al cui pagamento sono tenuti tutti i titolari di una vettura a quattro ruote, per il semplice fatto di esercitarne il possesso. Importante precisare che, in base all'art.7 della legge n.99 del 23.07.2009, il versamento della suddetta tassa auto spetta all'utilizzatore o all'usufruttario in caso di contratto di leasing o usufrutto, e non al proprietario, come da registrazione al PRA. Per quanto concerne specificamente queste tasse autoveicoli, gli oneri per l'immatricolazione vanno saldati una sola volta, nel momento dell'apertura pratica, mentre le spese affrontate annualmente riguardano le tasse di circolazione auto. Distinguiamo quindi i costi di immatricolazione, da pagare una e una sola volta, dal bollo di circolazione annuale.

Quali sono le altre tasse autoveicoli previste per legge? In buona sostanza abbiamo altre due tipologie di bolli auto, ovvero

  1. Superbollo auto, un'imposta addizionale pari a 20 euro per ogni KW di potenza, nel caso in cui si possieda un veicolo superiore a 185 kW. La sua scadenza coincide con quella della tassa automobilistica, ma l’importo è soggetto a riduzione nel corso del tempo, fino ad azzerarsi trascorso il ventesimo anno di costruzione del veicolo
  2. Costi revisione auto, oneri da sostenere nel momento in cui si sottopone il veicolo al controllo periodico. Tale spesa va da un minimo di 45 euro ad un massimo di 66,80 euro a seconda che si scelga di rivolgersi alla Motorizzazione Civile, all'ACI, oppure alle officine autorizzate. Nell'importo sono compresi anche gli oneri per il bollino blu, ossia il certificato obbligatorio sul controllo dei fumi 

Anche se tecnicamente non rientra tra le tasse autoveicoli, ricordiamo che fra le spese a carico obbligatoriamente dell'automobilista vi è anche la polizza per la copertura assicurativa RC auto, il cui importo invero non è fissato per legge ma dipende dalla compagnia assicurativa. 

Tasse autoveicoli, chi ne beneficia?

La tassa circolazione auto viene gestita in autonomia dalle Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, con le sole eccezioni di Sardegna e Friuli Venezia Giulia, per cui il bollo circolazione è sotto il controllo dell'Agenzia delle Entrate. Dunque i proventi delle tasse autoveicoli vanno a beneficio dei bilanci degli enti locali: la mancanza di una gestione centralizzata nelle tasse autoveicoli ha come conseguenza un importo variabile non solo per categoria e potenza del veicolo, ma anche a seconda della Regione di residenza del proprietario dell'auto. La competenza regionale influisce anche sulla natura dei controlli circa l'avvenuto pagamento delle tasse autoveicoli, che non possono essere effettuati dalle forze dell'ordine. 

Chiudiamo con alcune note che riguardano alcune particolari categorie di vetture, per cui la frequenza delle tasse autoveicoli o l'importo stesso può subire dele variazioni. Ci riferiamo in particolare alle vetture di interesse storico ultratrentennale, oppure quelle per il trasporto di disabili, che godono dell'esenzione del pagamento del bollo auto. Anche le scadenze per le revisioni auto subiscono variazioni a seconda del tipo di veicolo, e per le auto di prima immatricolazione la revisione non è dopo due, bensì quattro anni. Da non confondere con la revisione è il tagliando, che non è normato da alcuna procedura obbligatoria, e comporta al massimo la scadenza della copertura di garanzia della casa madre.

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